Di Noemi Grossi

“Bound in Heaven”: una riflessione commovente sul destino

“Kun bang shang tian tang” è il titolo originale del dramma cinese del 2024 “Bound in Heaven”, diretto da Xin Huo e interpretato da Ni Ni, You Zhou, Liao Fan.

È la storia di una donna vittima di violenza domestica, che grazie ad un concerto incontrerà il vero amore. Il tipo d’amore capace di esaudire i desideri più sofferti e che persiste anche nella luce.

Un’opera in cui i cinque sensi sono enfatizzati in un gioco di potere, passione e amore:

Una donna subisce costantemente violenze fisiche dal compagno, che la priva di un’occasione che aspettava con ansia. “Lui mi ha resa ciò che sono” è la motivazione che utilizza per giustificare la loro relazione ed i lividi che le ricoprono il corpo. Tutto cambia grazie a un incontro fortuito con un malato terminale, che le porterà la protezione e l’affetto di cui aveva bisogno, ma anche tanta sofferenza.

Ogni scena è orchestrata nel dettaglio: la composizione è ricercata, l’illuminazione è curata e i movimenti di macchina sono naturali.

In più la citazione all’opera “Gli amanti” di Magritte è meravigliosa, elegante e passionale.

I temi trattati sono:

I simboli sono:

“Non metterò il mio destino nelle mani di nessuno” questa è la convinzione che porta il protagonista maschile a seguire il flusso del proprio fato e a non combatterlo.

Da ciò scaturisce una riflessione profonda sul senso della vita e della morte che, nonostante vengano usate delle frasi cliché, non sfocia mai nel didascalico.

 Lati positivi:

Lati negativi:

È un bel film, che conquista lo spettatore sia per la sua estetica, sia per le emozioni che trasmette.

Grossi Noemi