di Alessandra Kalka
EN FANFARE: un racconto dolce-amaro di due fratelli.
“En Fanfare” diretto da Emmanuel Courcol, presentato in anteprima al Festival di Cannes,
appare nelle proiezioni della Festa Del Cinema di Roma, nella categoria Best of 2024. Non
c’è da stupirsi il perché.
TRAMA
Thibaut, famoso direttore d’orchestra, scopre di avere la leucemia e per salvarsi ha
bisogno di un trapianto di midollo osseo al più presto. In famiglia la possibilità di idoneità al
trapianto è di una su quattro, da donatori estranei è di una su un milione. Fortunatamente
Thibaut ha una sorella, la quale però, si scopre durante le analisi del sangue, non esserlo
affatto.
La malattia porta a galla la verità: Thibaut è stato adottato, e per di più ha un fratello
biologico mai incontrato di nome Jimmy, un modesto operaio del nord della Francia che si
scopre suonare il trombone nella banda locale della piccola cittadina nel pieno della crisi
economica.
Così l’incontro dovuto alle questioni mediche si trasforma poi in un viaggio emotivo in cui i
due si andranno a conoscere, riconoscere ed accettare, non solo l’un l'altro ma anche
verso loro stessi.
COMMENTO
Courcol per raccontare questa storia si affida completamente alla sceneggiatura, alle
musiche e alla bravura degli attori, ponendo al servizio di tali elementi una regia semplice,
pulita e ben chiara.
il ritmo iniziale del racconto è veloce, diretto; la malattia è l’incipit che dà il via al tutto,
senza però appesantire gli interi eventi.
La costruzione dei personaggi e i dialoghi reali e naturali fanno sì che fin da subito il
pubblico riesca ad empatizzare con i protagonisti e farsi scappare sorrisi e risate genuine.
Lasciando una percezione più dolce che amara delle vicende.
Thibaut ( Benjamin Lavernhe) nonostante aver appreso la notizia delle sue condizioni di
salute rimane un personaggio ironico, motivato, sicuro di se e speranzoso anche se
solitario.
Jimmy (Pierre Lottin) è cinico, burbero, autogiudicante e timoroso del fallimento, il quale,
però, vive fortemente i problemi della propria comunità.
il loro incontro fa si che le loro due personalità vengano affascinate l’una dall’altra,
influenzandosi a vicenda e mostrando ad entrambi punti di vista ignorati fino a quel punto.
Tra le tematiche emergono:
-la diversità sociale: i due fratelli sono cresciuti e continuano a vivere in contesti sociali agli
antipodi. Due realtà opposte che più volte nella storia portano a scontri e riflessioni.
- -l’appartenenza ad un gruppo di persone.
- -la famiglia
- -la consapevolezza di se stessi.
- -le seconde possibilità
Thibaut da un giorno all’altro scopre che gli unici veri legami che ha, ovvero con sua
sorella e sua madre, sono basati su una menzogna e che in realtà non sono la sua
famiglia di sangue. Ciò non solo porta a porsi delle domande sui legami stessi ma anche su la sua
persona, la sua identità. Ponendo come sue uniche certezze l’essere compositore e
direttore d’orchestra. Come suo bisogno emerge il voler conoscere il fratello biologico, esserci per lui.
Jimmy dall’altra parte è sempre stato cosciente di essere stato adottato. In più è
circondato dalle persone della banda che sono una sorta di seconda famiglia, ma non
sembra essersi dedicato particolarmente a sé stesso e ai suoi bisogni o passioni.
L’incontro con il fratello dà il via ad una introspezione e al voler desiderare di più per la sua persona.
Il tutto accompagnato dalla musica che non solo fa da colonna sonora, ma anche da punto
d’incontro e linguaggio tra i due fratelli.
CONCLUSIONI
Non vorrei raccontarvi troppo di “En Fanfare” (“Orchestra Stonata” il titolo in italiano), è un
film che va visto, e da cui bisogna essere toccati per apprezzarlo.