Tra innumerevoli proposte che la festa del cinema quest’anno ci da siamo andati a vedere il film del giovane regista Marco Cassini: Oltre la Bufera.
Oltre la Bufera è un film coraggioso che tratta una storia importante, un pezzo di storia italiana tra la prima e la seconda guerra mondiale, ambientato in terra Emilia.
È la storia degli ultimi anni di vita di Don Minzoni che al ritorno dalla prima guerra mondiale dove, come Cappellano, il fronte si era distinto in imprese eroiche, cerca di contrapporsi alla violenza del nascente movimento fascista fondando attività ricreative per i ragazzi, un gruppo scout cattolico e coltivando l’amore per la libertà di pensiero, la creatività e la pace.
Considerazioni
Non voglio dare un giudizio critico sul film ma voglio sottolineare un elemento che ritengo estremamente importante e che mi ha fatto riflettere sulla situazione del cinema italiano.
Questo è stato un progetto estremamente coraggioso.
Con poche risorse a disposizione ragazzi, attori tecnici e tutta la troupe si sono riuniti e organizzati. Hanno studiato, hanno scritto, hanno partecipato tutti insieme, con un amore immenso e una grandissima passione realizzando una vera impresa Eroica.
Sì! la definirei veramente un’impresa eroica
Ed è proprio di questo che il cinema italiano ha bisogno di supportare imprese eroiche di questa portata.
Va premiato il coraggio e la dedizione che tutte queste persone hanno messo nella realizzazione di questo progetto.
Era un soggetto difficile ed è stato trattato con attenzione e con grande professionalità.
In particolare si è potuta raccontare una storia con i pochissimi mezzi che si avevano a disposizione.
Ora Io credo, che è attraverso l’incentivazione, l’aiuto di iniziative del genere chi il cinema italiano possa crescere.
Queste giovani attori, questo regista, questa giovane produzione, hanno potuto lavorare grazie all’aiuto della Regione Emilia, di comuni della zona e quindi sono riusciti a mettere in piedi un sogno.
Questo è il vero senso del cinema, concretizzare un sogno!
Ecco, se ogni regione in Italia avesse la possibilità di finanziare, incentivare, aiutare imprese di questo tipo durante l’anno, se in un anno si potessero produrre per ogni regione d’Italia 10, 100 progetti di questo tipo allora sì che il cinema italiano avrebbe la forza di ritornare prepotentemente sul palcoscenico internazionale e proseguire quella tradizione che ci ricorda come il paese di De Sica, di Fellini, di Visconti, Germi, Rossellini, ecc.
Questi giovani cineasti si possono definire semplicemente degli Eroi nel vero senso della parola, nel senso antico, quello greco, in cui l’eroe non era colui che faceva le cose perfette e necessariamente vinceva, ma non aveva paura di sbagliare, aveva il coraggio di agire verso l’ignoto perché eroe era colui che imparava mettendosi alla prova.
Il coraggio Come Giasone di salpare con la sua nave Argo ad inseguire un sogno quasi impossibile, quello del vello d’oro.
Ieri io ho assistito alla partenza di un nuovo gruppo di Argonauti.
(il cast degli attori principali: Stefano Muroni, Piero Cardano, Enrica Pintore, Michela Ronci, Pio Stellaccio, Jordi Montenegro, Davide Paganini)
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