TED LASSO
L'ALLENATORE DAL CUORE D'ORO
Recensione di Giulia Lang
Venerdì 30 luglio Apple Tv Plus ha rilasciato il primo episodio dell’attesissima seconda stagione di Ted Lasso, serie televisiva di genere comico-sportiva creata da Bill Lawrence (Scrubs) e Jason Sudeikis.
Un passo indietro
Le aspettative riguardo questi nuovi episodi sono alle stelle visto il successo della prima stagione, che ha ottenuto la bellezza di 20 nomination agli Emmy Award 2021. Ma facciamo un passo indietro. Di cosa parla Ted Lasso?
La serie segue le vicende di Ted (Jason Sudeikis), coach statunitense di football americano, che viene chiamato in Inghilterra per allenare il Richmond, stimata squadra di calcio della Premiere League.
Ma perché un allenatore di football americano, completamente digiuno di nozioni sul mondo del calcio, dovrebbe essere in grado di allenare uno dei più amati club calcistici britannici? La risposta a questa situazione bizzarra viene fornita allo spettatore già nel primo episodio.
Rebecca Welton (Hannah Waddingham), la nuova proprietaria dell’AFC Richmond, è decisa a radere al suolo l’intera squadra poiché è l’unica cosa cara al suo fedifrago ex marito. Quale modo migliore per riuscire nell’intento se non reclutando l’allenatore più – inconsapevolmente – inadatto che la storia ricordi?
La premessa
Non molti sanno che la premessa che sta alla base di Ted Lasso è davvero incredibilmente stravagante.
Nel 2013 la NBC acquistò i diritti di trasmissione della Premiere League e, per attirare nuovi spettatori, ideò una serie di spot con protagonista Jason Sudeikis nei panni di Ted Lasso, coach di football ottuso e arrogante che si trova improvvisamente ad allenare una squadra di calcio londinese. Gli spot ebbero così tanto successo che Sudeikis si affezionò al personaggio di Ted e volle creare una serie su di lui.
Analisi di un personaggio: Ted Lasso
Jason Sudeikis volle che il Ted della serie fosse più complesso e decisamente meno arrogante di quello rappresentato nel 2013 dalla NBC.
Il nuovo Ted è infatti un personaggio incredibilmente buono, che vuole solo che i ragazzi che allena diventino delle persone migliori, dentro e fuori dal campo. È un personaggio che all’apparenza potrebbe sembrare pieno di cliché, surreale, ma che nasconde un lato incredibilmente fragile e sensibile.
Ted, all’oscuro del piano malvagio orchestrato da Rebecca, accetta l’incarico di coach con implacabile positività, anche di fronte alle schiaccianti probabilità di disfatta e ad uno stadio pieno di tifosi furibondi. L’aspetto più incredibile di questa serie è che i bizzarri metodi messi in campo dal nuovo coach si riveleranno stranamente adatti per il Richmond, un team burrascoso, la cui serenità è fortemente minata dal goleador della squadra, Jamie Tartt (Phil Dunster), giovane pieno di sé e scarsamente collaborativo.
A differenza della maggior parte degli allenatori sportivi, Ted non ha un ego spropositato, anzi, è disposto a farsi consigliare per le formazioni anche da Nate (Nick Mohammed), magazziniere tuttofare della squadra, con ottime doti da mister.
L’atteggiamento di Ted provocherà un lento scongelamento nei suoi confronti da parte di chiunque abbia in messo in dubbio le sue capacità: da Trent Crimm, giornalista snob e sprezzante, a Roy Kent (Brett Goldstein), scontroso capitano della squadra, fino ad arrivare alla stessa Rebecca, che arriverà a mettere in dubbio la giustizia della sua causa.
Lo show che insegna a diventare adulti
Ciò che distingue Ted Lasso da qualsiasi altro show attualmente in onda, è il modo estremamente maturo con cui i personaggi affrontano i loro problemi, lasciando da parte l’elemento dramma che tanto piace agli spettatori, in favore di relazioni meno esplosive ma più reali: un divorzio, nonostante provochi sofferenza, va accettato per il rispetto della libertà dell’altro; un uomo infedele, senza rispetto alcuno per le donne, non va rimpianto ma allontanato; un triangolo amoroso può non finire in tragedia grazie al dialogo e alla sincerità.
Ma allora Ted Lasso è una serie poco dinamica e priva di conflitti?
Assolutamente no! L’ambientazione calcista garantisce un certo grado di tensione, non solo durante le partite, ma anche in altri ambienti, come lo spogliatoio o durante le interviste. Inoltre, nonostante inizialmente i personaggi siano davvero poco affiatati tra di loro, nel corso degli episodi crescono, diventano amici, si innamorano, a volte discutono.
Il credibile nell’incredibile
Uno show che da una premessa assurda diventa una commedia agro-dolce e apprezzata da pubblico e critica, è meno sbalorditiva se si pensa al coinvolgimento nella produzione di Bill Lawrence, che anche nell’amatissima serie televisiva Scrubs era solito mischiare elementi molto spassosi ad altri profondi e commoventi.
E proprio come nello show con protagonista Zach Braff, anche in Ted Lasso, spesso, la cosa più segretamente temuta non viene magicamente evitata all’ultimo minuto, ma semplicemente accade, e tutto sta nel saperla accettare e affrontare.
Ted Lasso è uno show dalla comicità esplosiva ma che include anche momenti dolci e riflessivi. L’ambientazione calcistica accattivante e la bravura degli attori protagonisti, in primis Jason Sudeikis, la rendono una serie imperdibile.