Si cerca quasi l’unità di tempo di greca memoria in questo fascinoso film dai contorni scientifici.

The Aeronauts è la storia di un viaggio in mongolfiera.

Ma anche la storia di un viaggio interiore dei due personaggi.

E soprattutto un viaggio infinito dell’uomo verso l’ingnoto e lo spazio.

Il regista vuole raccontarci la durata dell’intero viaggio pionieristico che ha segnato la nascita della meteorologia ed astronautica come scienza vera e propria.

Una brava coppia di attori rodata

Ricreando cinque anni dopo il loro abbinamento iniziale in The Theory of Everything, Eddie Redmayne e Felicity Jones hanno nuovamente puntato gli occhi sui cieli, ma in maniera piuttosto più partecipativa.

Siamo nel 1862, a prima vista, ciò che hanno deciso di fare ha tutti i segni distintivi di una prodezza circense, in cui due giovani avventurieri inglesi faranno il viaggio insieme per diversi motivi di base.

Lo scienziato James Glaisher (Redmayne) per avanzare la causa della non ancora accettata pratica della meteorologia e Amelia Wren (Jones) per l’eccitante valore dell’intrattenimento e per scopi molto più personali ed intimi.

Ma mentre James è un personaggio realmente esistito, Amelia vuole rappresentare un simbolo. Tutte le donne che hanno partecipato alla conquista dei cieli e tutte le donne che sono state fondamentali nello sviluppo delle scienze.

Per raccontarci i personaggi e la loro storia, Tom Harper si avvale del Flashback, il film racconta di fatto l’ascensione in tutta la sua intera durata.

A sottolineare come la gente non si rendesse conto della portata di tale impresa, il regista spettacolarizzazione molto il momento della partenza.

Le immagini della mongolfiera nel cielo sono spettacolari!

L’uso del CGI aiuta molto nel raccontare il viaggio nei cieli, ma il risultato è mozzafiato, soprattutto usato in contrapposizione con la percezione claustrofobica della cesta della mongolfiera.

Tutto il racconto sembra voler rappresentare questo superamento di muri, sociali e mentali impersonificati nella rigidità della Royal Society e nel convenzionalismo della sorella di Amelia.

Probabilmente la demenza del padre di James fa un po’ da ponte con l’anelito verso il cielo ed il sogno, come un bambino che guarda dal binocolo.

“Il cielo è sempre aperto” questo il motto che appare ovunque e quindi un inno ad osare, seguire le proprie visioni, perché è questo che ha permesso all’uomo di arrivare alle stelle.

The Aeronauts ha ovviamente i suoi momenti di pathos e l’uso della MDP è sapiente.

Si viaggia come portati dal vento sia a terra che nel cielo, purtroppo il finale a noi è risultato un po’ scontato, ma questa è la maledizione delle storie vere.

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